Mediagraf, cambi al vertice

Lasciano il timone l’ad Donegà e il presidente padre Abram. A maggio i nuovi dirigenti.

    Padova. Una vita nella comunicazione, ai più alti livelli e con esperienze variegate, ma unite dal “fil rouge” della sensibilità per l’innovazione. Giuseppe Donegà, classe 1933, trevigiano di Valdobbiadene trapiantato a Padova, conclude in questi giorni un percorso lungo 12 anni in qualità di amministratore delegato di Mediagraf Spa, storica azienda padovana che opera nel campo della stampa tipografica e digitale, dell’editoria e della comunicazione integrata e multimediale, con un fatturato tra i 50 e i 60 milioni di euro e 165 dipendenti. Tra i suoi prodotti, lo storico “Messaggero di Sant’Antonio”, fondato nel 1898 e oggi diffuso in tutto il mondo, il periodico “Il Santo dei Miracoli” editato dalla Diocesi e le pubblicazioni stampate della Conferenza Episcopale Italiana. Con lui lascia l’incarico anche il presidente, padre Giuliano Abram, che alle origini di Mediagraf Spa ha sovrainteso, in rappresentanza dei Frati Minori Conventuali del Santo, il conferimento delle attività grafiche della Diocesi di Padova e l’ingresso, come terzo socio, della CEI. Entro i primi di maggio saranno nominati i nuovi vertici.

Giuseppe Donegà, un percorso di innovazione a Mediagraf

In questi dodici anni al timone dell’azienda, Giuseppe Donegà ha saputo affrontare le nuove sfide che la crisi economica ha imposto, con un’ampia visione dei cambiamenti necessari per rimanere competitivi sul mercato. Sotto la sua guida, l’azienda ha affrontato una serie di radicali innovazioni sia tecnologiche che organizzative, assegnando centralità al crescente ruolo del web. In quest’ottica tra l’altro ha investito nel cambiamento legato alla stampa digitale, con la creazione del marchio Printbee e la recente acquisizione di Villaggio Grafica Srl, azienda operante nel settore della stampa digitale e altamente personalizzata in base alle esigenze dei singoli clienti. Mediagraf ha affrontato questi passaggi coniugandoli con l’attenzione verso l’etica ambientale e la gestione delle risorse umane, ottenendo importanti certificazioni e installando un impianto di energia rinnovabile fotovoltaica. Donegà ha accompagnato tali cambiamenti facendo leva sull’investimento nella ricerca di giovani talenti creativi, posti al servizio del marketing e di nuove forme di comunicazione, con l’apertura di un talent-lab. Ha inoltre trasmesso le sue molteplici conoscenze al management di Mediagraf creando un efficace e vivace gruppo di lavoro. Vista la sua poliedrica esperienza durante la conduzione di Mediagraf, gli è stato riservato un ruolo di esperto all’interno del direttivo di Assografici.

Giuseppe Donegà: Fiat, Gazzettino e Palazzo Grassi

Non vanno peraltro dimenticati i significativi precedenti del personaggio, dopo la laurea in Economia e commercio a Venezia nel 1956, a partire dalla lunga stagione in Fiat, per quasi cinquant’anni, in cui ha occupato ruoli di vertice con grandi responsabilità. È stato per anni amministratore delegato del quotidiano “Il Gazzettino” e per vent’anni direttore generale e amministratore delegato del prestigioso Palazzo Grassi di Venezia. Un percorso, quest’ultimo, iniziato nel 1985, con il restauro dell’edificio poi divenuto sede di mostre di risonanza mondiale, e concluso nel 2005 con la rassegna dedicata a Salvador Dalì. Anche in campi così diversi, Donegà ha saputo fare da accorto timoniere, accomunando la preparazione culturale alle capacità gestionali. In Mediagraf, in particolare, il suo lungo e qualificato mandato, esercitato in un costruttivo rapporto con la proprietà, si traduce in un importante capitolo di una storia quasi trentennale, e lascia in eredità solide basi per garantire una continuità futura. Lascito decisamente prezioso, in tempi di generalizzate e pesanti difficoltà nel fare impresa.

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